Soliloquia: .. ma io appartengo a Lui!

attorno allincenso
«Oh, se le mie parole si scrivessero, se si fissassero in un libro, fossero impresse con stilo di ferro sul piombo, per sempre s'incidessero sulla roccia! Io lo so che il mio Vendicatore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso, e i miei occhi lo contempleranno non da straniero». (Gb 19,1.23-27)


Io sono Suo più di quanto io sia di me stesso. Più sono Suo e più sarò me stesso.
Si abbattano gli urugani e la tempesta dentro e fuori di me, ma io appartengo a Lui. Sono suo.
Interamente.
Perché la mia interezza è pensata per poterlo vedere, respirare, gustare, amare.
Questa appartenenza è gioia da condividere, risposta da donare, sguardo da orientare.
Qui nasce la vera apologetica.
Qui nasce la motivazione forte della nostra fede.
Io sono di Cristo.
Nel suo abbraccio io vivo, mi muovo, respiro e lotto.
La mia vita la vivo nella fede del Figlio di Dio che ha dato la vita per me perché anch'io dia la vita per i miei fratelli ed i miei nemici.
Qui riposa la migliore ri-conoscenza che posso avere, cioè la certezza di ri-conoscerlo come mio sposo ed essere a mia volta Sua proprietà.
Per sempre.

Paul Freeman
 

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