Saluto di congedo al termine della Santa Messa a Ciudad Juárez

logo messico2016Al termine della Celebrazione Eucaristica nell’area fieristica di Ciudad Juárez, dopo le parole di ringraziamento del Vescovo della città, S.E. Mons. José Guadalupe Torres Campos, il Santo Padre Francesco ha pronunciato il saluto di congedo dal Messico che riportiamo di seguito:

Saluto del Santo Padre

Caro fratello Vescovo di Ciudad Juárez, José Guadalupe Torres Campos,

Cari fratelli nell’Episcopato,
Autorità,
Signore e Signori,
cari amici,

Tante grazie, Eccellenza, per le sue sentite parole. E’ il momento di ringraziare Nostro Signore per avermi permesso questa visita in Messico, visita che sempre sorprende, il Messico è una sorpresa!

Non vorrei partire senza ringraziare per lo sforzo di quanti hanno reso possibile questo pellegrinaggio. Ringrazio tutte le Autorità federali e locali, l’interessamento e il sollecito aiuto con cui hanno contribuito al buon svolgimento di questo evento. Al tempo stesso vorrei ringraziare di cuore coloro che hanno collaborato in diversi modi a questa visita pastorale. A tanti servitori anonimi che nel silenzio hanno dato il meglio di sé perché questi giorni fossero una festa di famiglia: grazie! Mi sono sentito accolto, ricevuto dall’affetto, la festa, la speranza di questa grande famiglia messicana: grazie di avermi aperto le porte della vostra vita, della vostra Nazione.

Lo scrittore messicano Octavio Paz dice nella sua poesia “Fraternità”:

«Sono uomo: duro poco ed enorme è la notte.
Ma guardo in alto: le stelle scrivono.
Senza capire comprendo: anch’io sono scrittura
e in questo stesso istante qualcuno mi sta decifrando»

(Un sol más vivo. Antología poética, Ediciones Era, México 2014, p. 268).

Usando queste belle parole, oso suggerire che quello che ci decifra e ci traccia la via è la presenza misteriosa ma reale di Dio nella carne concreta di tutte le persone, specialmente delle più povere e bisognose del Messico. La notte ci può sembrare enorme e molto oscura, ma in questi giorni ho potuto constatare che in questo popolo esistono tante luci che annunciano speranza; ho potuto vedere in molte delle vostre testimonianze, nei vostri volti, la presenza di Dio che continua a camminare in questa terra guidandovi e sostenendo la speranza; molti uomini e donne, con il loro sforzo di ogni giorno, rendono possibile che questa società messicana non rimanga al buio. Molti uomini e donne lungo le strade, mentre passavo, alzavano i loro figli, me li mostravano: sono il futuro del Messico, abbiamone cura, amiamoli! Quei bambini sono profeti del domani, sono segno di un’alba nuova. E vi assicuro che là, in qualche momento, mi veniva quasi da piangere al vedere tanta speranza in un popolo tanto sofferente.

Che Maria, la Madre di Guadalupe, continui a visitarvi, continui a camminare per queste terre – il Messico non si capisce senza di Lei –, continui ad aiutarvi ad essere missionari e testimoni di misericordia e di riconciliazione.

Di nuovo, tante grazie per questa così calda ospitalità messicana!

© http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino.html - 17 febbraio 2016


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